Storia Fuerteventura

Storia di Fuerteventura

Anticamente nota come Planaria, in virtù delle sue terre pianeggianti, Fuerteventura fu poi definitivamente battezzata così per i forti venti a cui è soggetta.

Prima di arrendersi al dominio dei conquistadores guidati da Jean de Béthencourt nel 1405 (che si insediò nella località che ancora oggi porta il suo nome, Betancuria), la popolazione locale era suddivisa in due tribù: Jandía e Maxorata.

Proprio il villaggio di Santa Maria de Betancuria divenne capitale dell’isola, in ragione della sua posizione geografica in grado di impedire aggressioni pirata e dissuadere i guanchos da ogni attacco, ma anche per il fatto di essere l’unica area di queste terre a garantire l’indispensabile rifornimento d’acqua.

Nel tempo si susseguirono poi gli insediamenti su tutta l’isola: El Cotillo, un tempo regno di Maxorata, venne tolto ai guanchos, mentre i Saavedra e gli Arias si impossessarono del señorío (rappresentanza della corona spagnola). Ma furono i Coroneles (colonnelli), quindi l’esercito, ad avere la meglio e garantirsi il controllo assoluto degli affari di Fuerteventura.

Fu solamente nel 1912, molti anni dopo lo scioglimento della milizia del 1834 e con l’inserimento di una nuova autorità politica locale, il Cabildo, che l’isola poté infine acquisire una parziale autonomia.

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